
Mi manca la mia moto, potermi spostare in libertà.
Ho il privilegio di continuare a lavorare fuori casa. Lavoro con mia moglie e non abbiamo figli, quindi non abbiamo dovuto fare grandi scelte per gestire la nuova convivenza. Usciamo di casa insieme e quando torniamo a casa ci aspetta il nostro gatto.
Fuori casa mi comporto seguendo le regole, ma questo distanziamento forzato proprio non mi piace. Mi manca il contatto visivo con le persone con cui parlo, mi mancano le strette di mano, la fisicità. Il video è sicuramente un surrogato utile, ma incontrare le persone è decisamente un’altra cosa. Mi sento fortunato per molti motivi, però è come se fossi costretto in un uno stato di libertà vigilata.
Ho nostalgia per i viaggi e mi manca la mia moto. Spero che questo periodo non mi cambi troppo al livello personale, ma mi auguro che cambino tante cose e che acquisteremo nuove consapevolezze. Per il futuro nutro sentimenti contrastanti, ma prevale la speranza. Mi aspetto un futuro diverso, forse migliore a livello dei valori su cui orientare la vita di ciascuno. In generale penso che questo virus non sia altro che una risposta del nostro pianeta ad un altro virus che siamo noi, che siamo e rimaniamo animali e interagiamo sempre in modo più invadente con le risorse del nostro pianeta.