
Mi manca l'incontro che non ho ancora fatto.
Sto trascorrendo questo periodo di isolamento da sola lavorando in modalità smart working. Vivo in una città che non è la mia, ma qui ho tutto quello che mi serve per lavorare. Ovviamente, per questo motivo, il mio pensiero va alle persone a me care e che abitano lontano, come per esempio mia madre che vive da sola e non potrei raggiungere se avesse bisogno di qualcosa in questo periodo.
Il rapporto con me stessa è stato altalenante in questo periodo. All’inizio, avevo stabilito una routine ben chiara, ma con l’andare del tempo l’ho mollata. Mi si sono liberate delle ore, in cui mi sono ritrovata come a naufragare in un oceano in cui da nessuna parte vedevo una sponda. Mi sono persa a livello emotivo e mi sono sentita fragile e un po’ depressa. Non è stato facile. D’altronde gli altri non mi possono aiutare.
Tutte le mie comunicazioni stanno passando attraverso strumenti digitali e la mediazione acuisce il senso di solitudine e isolamento, generando fragilità e debolezza. Stare insieme agli altri sicuramente rende più forti. Uscire non aiuta allo stesso modo. Le persone in strada evitano di incrociare lo sguardo, come se non soffermarsi sugli occhi potesse proteggerci da questo virus invisibile. Credo che stia cambiando qualcosa nelle relazioni sociali. L’altro diventa un ipotetico portatore di morte e contagio e quindi, potenzialmente, il mio nemico.
Così mi sento allegra poiché riempio le giornate di cose che mi piacciono, però allo stesso tempo non condividere le cose con gli altri mi fa sentire frustrata e impotente. Mi manca il poter manifestare fisicamente la mia affettività. Mi manca progettare di fare cose fuori casa, stare nella natura. Mi manca l’incontro che non ho ancora fatto.
Il futuro genera in me infinite domande e mi sento dubbiosa ed incerta. Sono sicura che questo periodo lascerà tracce ben visibili nella mia vita in futuro, come quella degli altri. Ma mi domando: come faranno i nostri ragazzi ad innamorarsi adesso, debilitati dalla paura del contagio? Quale sarà la distanza giusta da tenere per sentirsi al sicuro? Questa distanza intaccherà la nostra fiducia verso qli altri? Ci sarà una seconda andata? Torneremo di nuovo ad isolarci?