
Prima mi lamentavo con mia moglie dei clienti del sabato pomeriggio, adesso nessuno ha il pensiero di chiedere i marshmallow azzurri.
Lavoro in un supermercato, quindi la mia condizione non è cambiata in quarantena. Esco normalmente per fare il turno e al lavoro incontro i colleghi di sempre. Molto è cambiato invece al mio rientro a casa, quando torno da mia moglie e i miei figli. Mi sembra come se fosse Natale, che siamo tutti assieme e questo mi piace molto. Prima i miei figli li vedevo molto meno, perché magari quando ero a casa erano a scuola o impegnati in qualche attività extra didattica. Ora sono sempre lì. Siamo finalmente coinquilini, e il mio rapporto con loro è molto più sciolto, confidenziale. Comunichiamo molto di più. Mi piacerebbe molto che questo non cambiasse anche dopo.
Per il resto mi sento molto combattuto. Al lavoro vorrei dare sempre di più. Infondere ottimismo e positività ai clienti la cui vita è cambiata spesso moltissimo. Nello stesso tempo cerco di scacciare i pensieri che mi vengono sulla pericolosità di questo periodo. Nel tragitto in macchina per andare al lavoro ci penso tanto. Mi manca molto il contatto fisico con le persone. Io sono una persona molto fisica. Quando parlo con qualcuno mi piace appoggiarmi, avvicinarmi. Questa mancanza la sento. Ma so che passerà. Piuttosto spero che questo periodo ci cambi tutti in meglio, ma non ne sono sicuro. Forse sarà così per un breve periodo, ma poi credo che alla fine torneremo alla nostra vita di sempre. Nel bene e nel male.