
La cosa che mi manca di più la camminata libera: un libero camminare che sgombra la mente e che va in un altrove diverso e non conosciuto.
Lavoro da casa in modalità smart working e vivo con il mio compagno che lavora fuori casa con i turni. Con lui, ho un rapporto a volte conflittuale: passo da uno stato aggressivo, come se lui avesse la colpa di questa mia costrizione a casa, a dei momenti invece di gratitudine, visto che dividiamo non solo le angosce, ma anche i momenti più leggeri di questo isolamento.
Se avessi potuto scegliere, avrei scelto di stare da sola. Il rapporto con me stessa è molto altalenante e richiede una centratura continua quasi giornaliera, ma vedo questo periodo rallentato come un’opportunità personale per riflettere su alcuni aspetti caratteriali. Verso gli altri ho un atteggiamento di diffidenza: mi preoccupo di stare lontana. Il fatto è che mi sento per la prima volta nella mia vita completamente impotente. Mi manca moltissimo la camminata libera, un libero camminare che sgombra la mente.
Da tutto questo ho intenzione di uscire cambiata. Sto usando questo tempo per riflettere su me stessa e recuperare la parte più intima di me. Spero che riscoprire me stessa sia una cosa positiva anche per le persone a me vicine perché avranno accesso alla me più vera.