
La persona che sono in questo periodo non la riconosco e non la sento me.
In questo periodo ho il privilegio di poter rimanere in casa. In realtà, ad oggi sono 75 giorni che non metto piedi fuori casa.
Ho iniziato ad avere paura di uscire già a partire da gennaio, quando si è iniziata a diffondere la notizia del virus. In quel periodo, avrei dovuto fotografare dei concerti, ma ho rinunciato temendo un possibile contagio. Sto trascorrendo questo momento di isolamento con mio marito. Lui mi mette molta serenità anche in questo momento in cui sono molto preoccupata ed ansiosa. Mi fa divertire e mi fa ridere facendomi tornare in me. Purtroppo, però, lui lavora fuori casa e questa cosa mi mette molta paura. Mi crea ansia, quando torna a casa, il fatto di dover pulire e disinfettare tutto. Lui mi asseconda, capisce la mia paura, per questo mi ritengo molto fortunata.
Con il mondo esterno i miei rapporti sono molto cambiati perché questo periodo mi ha fatto tornare una depressione che avevo avuto 4 anni fa e che avevo curato. Sento le persone, però passo anche giornate intere senza sentire nessuno, perché mi rendo conto che la gente non riesce a capire come mi sento. Così, preferisco cavarmela da sola. Questo mi fa sopportare meglio la distanza forzata con gli altri. L’unica distanza che mi crea qualche disagio è quella con i miei genitori, perché sono molto lontana da loro e non so quando li potrò rivedere. Personalmente, penso di essere forte. So che come mi sono rialzata 4 anni fa, mi rialzerò anche questa volta. Ho però molta paura per il presente.
Ho paura per quello che sta succedendo. Per il futuro sono ottimista, ma credo che il gap tra ora e il futuro sia molto lungo. Questo vuol dire che dureranno a lungo anche le mie paure e le mie ossessioni.