
Mi sono resa conto che non avevo una vita sociale molto più intensa di quella che ho ora.
Sto trascorrendo questo periodo di quarantena con mio marito e i miei figli. Il mio lavoro, che prevede il contatto con il pubblico, si è ridotto per via della cassa integrazione. Esco solo tre giorni a settimana, mentre gli altri giorni lavoro da casa. Con le persone mi relaziono praticamente come prima. A casa ho più tempo per stare con la mia famiglia, quindi penso e mi ripeto spesso che dovrei approfittare per migliorare il mio rapporto con loro, nello stesso tempo ovviamente si creano anche delle tensioni.
La gestione di tutto non è semplice. Rifletto anche sul fatto che prima delegavo ad altri molti aspetti dell’educazione dei miei figli, forse troppo. La distanza forzata con gli altri non la vivo male. Mi sono resa conto che non avevo una vita sociale molto più intensa di quella che ho ora.
Le emozioni che provo sono molto altalenanti: ho come la sensazione di vivere in una situazione surreale. Tutto mi sembra abbastanza strano anche se piano piano mi sto abituando. Non mi mancano tante le persone piuttosto la libertà di poter fare delle cose: da una sciocchezza come prendere un caffè quando vado al lavoro o andare a trovare una persona a casa. Mi manca l’idea di non essere libera.
Non sono sicura che questo periodo mi cambierà, anche se a volte penso che mi piacerebbe che mi cambiasse, per vivere in futuro con minore frenesia. Riguardo al futuro sono quasi certa che non tutto tornerà come prima e penso che possa essere un vantaggio. Penso però anche che questo momento influenzerà i bambini e i giovani che vivranno tante cose in futuro in modo diverso. E forse non le vivranno mai come le abbiamo vissute noi in passato.