
Sul futuro non mi faccio domande. Mi metto in attesa.
Sto trascorrendo questo periodo di quarantena lavorando da casa, bloccata in appartamento con dei coinquilini che non ho scelto e che non vivo più di tanto. Sono molto lontana dalla mia famiglia, che non vedo da Natale e la mia casa è diventata la mia stanza: uno spazio molto ridotto. Se avessi potuto scegliere avrei scelto di condividere questo periodo con amici, ma nessuno si aspettava di rimanere bloccato così a lungo.
La distanza con gli altri comincia a pesarmi solo da qualche giorno. Quando siamo entrati in quarantena uscivo da un periodo in cui sentivo molto forte il bisogno di prendermi una pausa di solitudine, quindi all’inizio per me è stato quasi piacevole. Negli ultimi giorni, però, il mio gatto a cui sono molto affezionata e che vive con i miei genitori non sta bene. E questo paradossalmente mi sta facendo pesare la distanza.
Relativamente al futuro mi sento completamente sospesa. Prima della quarantena, mi stavo muovendo molto velocemente per far partire dei cambiamenti, che ora sono necessariamente in pausa. Sento di avere un po’ perso obiettivi e progetti, quindi non posso far altro che mettermi in attesa. Non so dire se questo periodo mi cambierò più di tanto. A livello di abitudini personali forse no, però credo che l’impatto sarà forte a livello lavorativo per molte persone a me care che potrebbero avere evoluzioni o difficoltà importanti.